Tata Steel avverte che la produzione di acciaio in Gran Bretagna ha bisogno di profitti più elevati per sopravvivere

L’ultimo decennio ha visto alcuni degli anni più traumatici dell’acciaieria. Colpito dalla crisi finanziaria globale e poi dal crollo dei prezzi delle materie prime nel 2015. Il proprietario di Tata Steel Ltd. ha faticato a fare soldi nel Regno Unito. Ha venduto la maggior parte dei suoi asset britannici, acquistati con un accordo da 12 miliardi di dollari appena dieci anni fa. Ma gestisce ancora la fabbrica a Port Talbot dopo aver abbandonato un processo di vendita nel 2016.

Le torri fumanti delle acciaierie di Port Talbot dominano lo skyline del Galles meridionale da più di un secolo. Per continuare a farlo nei prossimi decenni, dovranno produrre più denaro.

Mentre la riduzione dell’offerta cinese a basso costo ha aiutato il mercato a riprendersi negli ultimi anni, Tata sta fondendo le sue attività siderurgiche europee con la rivale tedesca Thyssenkrupp AG per competere meglio. Anche se le aziende affermano che ciò creerà un business più forte nel continente, secondo solo ad ArcelorMittal. Le attività di Tata nel Regno Unito hanno notevolmente svalutato i loro beni.

Per ora, Tata Steel sta lavorando per prolungare la vita di uno dei due altiforni di Port Talbot e si è impegnata a mantenerli entrambi operativi almeno fino al 2022. Dopodiché, tutto dipenderà dalle prestazioni.

ANNI TRAUMATICI DELL’ACCIAIERIA BRITANNICA

La produzione britannica di acciaio è in declino da oltre un secolo. Eclissata dagli USA fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale e successivamente superata dalla Germania. Negli anni ’70 e ’80, gli impianti inefficienti e obsoleti hanno registrato un calo della produzione. In dietro a Francia, Italia e Belgio. Recentemente, la mancanza di investimenti, l’aumento dei costi energetici e un contesto normativo difficile hanno colpito i produttori di acciaio del Regno Unito che un tempo producevano circa il 40% dell’offerta globale.

Anche Tata Steel deve far fronte all’incertezza della Brexit. A soli sei mesi dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e senza che i parlamentari dei due partiti abbiano ancora raggiunto un accordo, i produttori di acciaio si preparano al peggio.

Fonte dell’articolo: https://economictimes.indiatimes.com/industry/indl-goods/svs/steel/tata-warns-that-uk-steel-making-needs-bigger-profits-to-survive/articleshow/65902897.cms

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