Utilizzo dell’idrogeno: un salvavita per ridurre le emissioni di CO2

L’industria siderurgica è responsabile di oltre il 10% delle emissioni totali di CO2.

S&P Global Ratings ritiene che i produttori di acciaio debbano innanzitutto pianificare l’efficienza delle materie prime e dei processi produttivi, aiutati da tecnologie come l’EAF. Ma a causa di anni di bassa redditività, pochi possono permettersi investimenti molto elevati.

Il passaggio alla tecnologia Electric Arc Furnace (EAF) consentirebbe una significativa riduzione delle emissioni. Ma ciò richiede ingenti investimenti che i produttori di acciaio attualmente non possono permettersi.

La Cina, il più grande produttore di acciaio al mondo. L’obiettivo è aumentare la percentuale di produzione con l’aiuto dell’EAF da un livello basso del 10% al 20% entro il 2025. Gli Stati Uniti sono molto più avanti, avendo il 67% dell’acciaio prodotto tramite EAF, rispetto al 41,5% nell’UE.

L’uso dell’idrogeno può essere parte di una soluzione futura. Ma l’enorme costo necessario per realizzare un processo completamente decarbonizzato non è fattibile per i produttori di acciaio in questo decennio.

Esistono diversi progetti pilota che utilizzano l’idrogeno testati dai produttori europei di acciaio SSAB, ThyssenKrupp e ArcelorMittal. È solo che la probabilità di un lancio su larga scala rimane bassa.

L’INDUSTRIA DELL’ACCIAIO EUROPEA DEVE EVOLVERE PIÙ VELOCEMENTE PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2

I produttori europei di acciaio sono in svantaggio rispetto ai loro colleghi statunitensi. A causa delle normative più severe e della tecnologia dei forni più vecchia e inquinante.

I forni ad ossigeno (BOF) rappresentano il 59% del totale. Le iniziative dell’UE per ridurre le emissioni di biossido di carbonio (CO2) del 50% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e per raggiungere emissioni nette pari a zero in Europa entro il 2050, metteranno alla prova gli attori europei.

Ci aspettiamo che i cambiamenti includano il consolidamento delle piccole aziende, insieme alla chiusura di strutture vecchie e meno competitive.

L’utilizzo del tipico processo BOF richiede quasi 2.000 kWh per ogni tonnellata di acciaio prodotta, mentre il processo EAF richiede circa 450 kWh.

La Cina ha una delle più alte percentuali di utilizzo di BOF per la produzione di acciaio.

Cioè, circa il 90% della produzione di acciaio grezzo utilizza questo processo.

L’esistenza di un’industria siderurgica “più pulita” è essenziale affinché la Cina possa raggiungere i suoi obiettivi di massime emissioni di carbonio entro il 2030 e zero emissioni nette entro il 2060. Gli obiettivi del governo cinese includono l’aumento della percentuale di utilizzo di EAF al 20% entro il 2025.

La ridotta disponibilità di rottami metallici in alcuni paesi, come la Cina e l’India. E potrebbe rallentare la transizione verso il più efficiente EAF.

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