L’UE avvia una nuova campagna antidumping

L’UE ha emesso un avviso di apertura di un procedimento antidumping riguardante le importazioni di alcuni prodotti piatti di ferro laminati a caldo. Inoltre, acciai non legati o altri acciai affini, originari di Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina (2016/C 246/08).

La Commissione europea ha ricevuto una denuncia ai sensi dell’articolo 5 del regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio del 30 novembre 2009. Riguardo alla protezione contro le importazioni oggetto di dumping. Da paesi che non sono membri della Comunità Europea (1) (di seguito denominato regolamento di base). In cui si sostiene che le importazioni di alcuni prodotti piatti laminati a caldo. Che sono originari di Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina. Inoltre sono soggetti a pratiche di dumping che causano danni significativi all’industria dell’Unione.

La denuncia è stata presentata il 23 maggio 2016 dalla European Steel Association (Eurofer) per conto di produttori che rappresentano oltre il 25% della produzione totale dell’Unione di alcuni prodotti piatti laminati a caldo.

RICHIESTA PER ALCUNI PRODOTTI LAMINATI PIANI

Oggetto della presente inchiesta sono alcuni prodotti laminati piatti di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati (escluso l’acciaio inossidabile), anche arrotolati (compresi i prodotti tagliati a misura e i „nastri stretti”).

La presunzione di dumping in Brasile, Iran, Russia e Ucraina si basa sul confronto tra il prezzo interno e il prezzo all’esportazione (franco fabbrica). Del prodotto oggetto dell’inchiesta, quando viene venduto per l’esportazione nell’Unione.

Il ricorrente ha dimostrato che le importazioni dei prodotti oggetto dell’inchiesta dai paesi in questione sono aumentate a livello globale. Sia in termini assoluti che in termini di quota di mercato.

Le prove fornite dal ricorrente dimostrano che il volume e i prezzi del prodotto importato oggetto dell’inchiesta. Esse avrebbero avuto, tra l’altro, un impatto negativo sulle quantità vendute e sul livello dei prezzi praticati. Inoltre, la quota di mercato detenuta dall’industria nell’Unione. Con conseguenti effetti negativi significativi sul rendimento complessivo, sulla situazione finanziaria e sull’occupazione del settore nell’Unione.

Fonte: http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2016/july/tradoc_154783.init.en.C246-2016.pdf

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